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un progetto in collaborazione con: Ararat, Rete Kurdistan, Stalker, Lab Circo con studenti e studentesse Roma Tre.

 



Eng

Ita

25 anni fa la comunità curda, il collettivo Stalker e molte altre realtà cittadine hanno dato luogo al Centro Culturale Ararat, un modello di spazio comunitario autogestito, divenuto oggi un luogo virtuoso in termini di ospitalità.


Associato alla storia del diluvio contenuta nella Genesi, Ararat è il nome del monte più importante del Kurdistan, ma anche della nave che portò il primo grande gruppo di esuli curdi in Italia. Nel 1999 alcuni rifugiati occupano uno spazio all’interno dell’ex Mattatoio di Testaccio nel Campo Boario che, da quel momento, non solo è diventato un luogo di accoglienza, ma anche uno spazio rivolto ai rifugiati e ai richiedenti asilo. 


Ararat rappresenta un luogo importante per l’intera comunità curda. Per festeggiare i 25 anni dalla sua nascita, proponiamo un esperimento inclusivo che reinventa l’Hostis Hospes romano e propone in uno stand del Mercato Rionale il detto curdo: cibo buono dallo al nemico… parole buone dalle all’amico”


Friends or Foe? Pane o parole.

Giocando e cortocircuitando la trivialità di una scelta binaria, nel box regaliamo del pane pita fresco per tutte quelle persone non interessate all’amichevole coinvolgimento.

Invece, per chi fosse incuriosito, si offre la possibilità di selezionare un sacchetto di impasto per il pane, abbandonarsi all’imprevedibilità dell’incontro amico e di farsi accompagnare verso Ararat da guide di eccezione itinerante. 

Una volta arrivati lì, la pita sarà cotta in pochi secondi e verrà accompagnata, oltre alla storia, con del coloratissimo companatico. 


A voi la libera scelta di come partecipare.

Potete prendere del pane, oppure anche solo il suo impasto. 

Se avete tempo e voglia c’è la possibilità di fare la guida e accompagnare altre persone nella loro scelta.